domenica 29 giugno 2014

Paura. Per sempre.

Il discorso di Francesco partiva da una riflessione sulla provvisorietà, dopo che un giovane aveva riferito che avrebbe voluto fare il prete in via provvisoria, soltanto per dieci anni. 

"E' così, abbiamo paura del definitivo. E per scegliere una vocazione, una vocazione qualsiasi, anche quelle vocazioni 'di stato', il matrimonio, la vita consacrata, il sacerdozio, si deve scegliere con una prospettiva del definitivo. E' una parte della cultura che a noi tocca vivere in questo tempo, ma dobbiamo viverla, e vincerla".

L'omelia per San Pietro e Paolo. "Il problema della paura e dei rifugi pastorali", che rappresentano delle tentazioni anche per i pastori di oggi, che rischiano di cercare per questo l'appoggio dei potenti, è stato al centro dell'omelia di Papa Francesco in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo, protettori di Roma e della Sede Apostolica. "Noi, cari fratelli vescovi - ha detto - mi domando: abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro?". "Cerchiamo forse - ha continuato il Pontefice - l'appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall'orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Cari fratelli vescovi, dove poniamo la nostra sicurezza?".

lunedì 16 giugno 2014

Sulla distanza


Parigi, 2008
Egli è forse lontano da noi per il fatto che è asceso al di sopra dei cieli? Oh, quando qualcuno ci è vicino? Quando lo possiamo toccare e baciare? Ad esempio, come fece Giuda con il Signore? Oppure questi sono gesti che in fondo rientrano solo nella categoria dei colpi battendo i quali i carcerati comunicano da cella a cella, con l’alfabeto morse, la propria sbarrata solitudine?
Non è forse necessario essere morti, diventati «lontani» e vivere così, per essere vicini?
 
 
 Karl Rahner, Ascensione di Cristo in cielo, in Piccolo anno liturgico, Piemme.

lunedì 2 giugno 2014

Fecondi. Parità.


«Forse è più comodo avere un cagnolino, due gatti e l’amore va ai due gatti e al cagnolino. È vero o no, questo?»

Fecondi

Secondo Bergoglio gli sposi devono essere fecondi. «Ci sono cose che a Gesù non piacciono - avverte il Papa - i matrimoni sterili per scelta, che non vogliono i figli, che vogliono rimanere senza fecondità. Francesco accusa «questa cultura del benessere di dieci anni fa, che ci ha convinto che è meglio non avere i figli, così tu puoi andare a conoscere il mondo, in vacanza, puoi avere una villa in campagna. Così tu stai tranquillo...».
Parità
Il Papa ha voluto sottolineare che marito e moglie hanno gli stessi doveri verso i figli e ha definito «perseveranti» quei coniugi che «si alzano ogni mattina, l’uomo e la donna, e portano avanti la famiglia». «La vita matrimoniale - ha ricordato Francesco nella sua omelia - deve essere perseverante. Perché al contrario l’amore non può andare avanti». «La perseveranza - ha scandito Bergoglio - nell’amore, nei momenti belli e nei momenti difficili, quando ci sono i problemi: i problemi con i figli, i problemi economici, i problemi qui, i problemi là. Ma l’amore - ha concluso il Papa - persevera, va avanti, sempre cercando di risolvere le cose, per salvare la famiglia».