domenica 2 giugno 2013

Mangia, perché è troppo lungo per te il cammino*

Tutte le dimensioni dell’Eucaristia si rannodano in un aspetto che più di tutti mette alla prova la nostra fede: è il mistero della presenza “reale”. Con tutta la tradizione della Chiesa, noi crediamo che, sotto le specie eucaristiche, è realmente presente Gesù. Una presenza – come spiegò efficacemente il Papa Paolo VI – che è detta “reale” non per esclusione, quasi che le altre non siano reali, ma per antonomasia, perché in forza di essa Cristo tutto intero si fa sostanzialmente presente nella realtà del suo corpo e del suo sangue. Per questo la fede ci chiede di stare davanti all’Eucaristia con la consapevolezza che siamo davanti a Cristo stesso. Proprio la sua presenza dà alle altre dimensioni – di convito, di memoriale della Pasqua, di anticipazione escatologica – un significato che va ben al di là del puro simbolismo. L’Eucaristia è mistero di presenza, per mezzo del quale si realizza in modo sommo la promessa di Gesù di restare con noi fino alla fine del mondo.

Beato Giovanni Paolo II, Mane nobiscum Domine, 2004.

*1Re 19,7.

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