lunedì 28 gennaio 2013

L'origine della specie & il vecchio Augias


"Mia cognata mi ha portato un ritaglio del «Venerdì di Repubblica» del 16 novembre 2012. E’ la rubrica di Corrado Augias sui libri. Tocca a «La sacra causa di Darwin» di A. Desmond e J. Moore, prefazioni di Giulio Giorello e Telmo Pievani (e te pareva…). Così conclude Augias la sua recensione: «La teoria dell’evoluzione ha liberato gli esseri umani dalle catene del creazionismo rendendoli finalmente uguali tra di loro e affini a tutti gli altri esseri viventi. Se c’è una causa davvero “sacra” è questa». Bum. Come diceva Einstein, è più facile spaccare un atomo che un pregiudizio. Dove abbia letto, nella Bibbia (creazionista), che gli uomini sono stati creati disuguali e non affini a tutti gli altri esseri viventi lo sa solo Augias. E solo lui non sa che è proprio l’evoluzionismo darwiniano ad aver fondato “scientificamente” il razzismo (certi “rami” si sono evoluti, altri no o meno). Ma certuni ci tengono proprio tanto a discendere dalle scimmie. Gli fa schifo discendere da Dio. Come quel tizio che si evirò pur di fare un dispetto alla moglie…"

mercoledì 23 gennaio 2013

che cosa sta succedendo in Croazia

[...] "Anche la vita e la famiglia sono oggetto di un durissimo attacco da parte del governo. Dopo avere infatti reso la Croazia un Paese con una tra le più liberali legislazioni al mondo in materia di fecondazione artificiale, e in attesa della già annunciata nuova Legge sulla famiglia che autorizzerà i matrimoni omosessuali e darà alle coppie gay la possibilità di adottare bambini, della liberalizzazione delle droghe leggere e della legalizzazione dell'eutanasia, il suo governo ha imposto l'introduzione nelle scuole quale materia obbligatoria - a partire dalla terza elementare fino al termine della scuola superiore - un programma di educazione sessuale ispirato alla teoria di genere (o gender), con la manifesta intenzione di aprire le porte alla pratica della sessualità da parte dei bambini fin dalla più tenera età. 
Siamo di fronte a un pericolo gravissimo, come ha ricordato recentemente il Papa, più grave delle ideologie che hanno insanguinato lo scorso secolo: l'imposizione di una visione del mondo e un sistema di valori che sovvertono i tradizionali valori cristiani e dell’uomo. Con l’ideologia gender si cerca di sconvolgere le fondamenta naturali dell’essere umano creato da Dio come uomo e donna, di pervertire l’animo umano fin dalla più tenera infanzia rendendolo schiavo di una sessualità disordinata, e potremmo dire anche perversa, al solo scopo di giustificare e glorificare tendenze sessuali disordinate e contronatura." 
[...] "A quindici anni l'atto sessuale viene presentato come un normale atto fisico senza alcuna connotazione morale e senza alcun valore. Gli alunni impareranno, attraverso esercizi pratici, come indossare il preservativo, come utilizzare le pillole anticoncezionali (la questione della cosiddetta 'protezione' rappresenta il punto focale dell'intero programma della scuola superiore); dovranno discutere sulle diverse posizioni esistenti riguardo all'aborto, definito eufemisticamente ’interruzione della gravidanza’. Agli studenti di terza superiore (diciassette anni) verrà presentato l'atto omosessuale come del tutto naturale; le unioni omosessuali vengo definite con la parola di 'matrimonio' e messe sullo stesso piano della comunione matrimoniale fra uomo e donna.
In tutto il programma non vi è alcuna educazione ai valori, all'amore, alla vita che si forma quale frutto del rapporto fisico tra due persone che si amano, alla famiglia. In tutto il programma, la parola amore viene menzionata una sola volta, e non si fa la benché minima menzione dell'atto sessuale quale strumento di trasmissione della vita."


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lunedì 21 gennaio 2013

Un grazie a Costanza Miriano che ha citato nel suo blog un nostro post e ha parlato bene di noi...

Continuate a seguirci! 


domenica 20 gennaio 2013

Preghiamo bene

"La preghiera fa rinascere il mondo. La preghiera è la condizione indispensabile per la rigenerazione e la vita di ogni anima. Preghiamo bene, preghiamo molto, sia con le labbra che con il pensiero" (San Massimiliano Kolbe).

sabato 19 gennaio 2013

da Barabba - ASPETTARE LA MORTE STANCA

[...] com’era bella, l’Aldina, era la più povera del paese quando l’ho sposata, sono andato in bicicletta a casa sua, una notte, l’ho caricata sulla canna e via, ci siamo sposati che era già incinta… l’ho presa sulla canna, quella notte là, l’Aldina, e lei aveva una scatola da scarpe come dote… ma mica piena, eh, la dote era proprio la scatola da scarpe, pensa te com’era povera… ma com’era bella, l’Aldina, che poi l’abbiamo chiamata a lavorare in campagna e non sapeva fare niente, e quando c’era da spostare il fieno le cadeva sempre tutto addosso che io e mio padre facevamo di quelle ridute che cascavam per terra… e adesso invece c’è l’Irina, che non l’ho mica scelta io, l’Irina, me l’han data loro per tenermi dietro… l’Irina che è nata sotto il comunismo… perché eravam comunisti anche noi, veh, io e l’Aldina… che quando c’era d’andare a manifestare contro Scelba… ciavete presente Scelba?... ma no, siete giovani, non lo sapete neanche… beh, l’Aldina quando andava in piazza con le altre donne contro Scelba, si coricavano per terra e le camionette della celere si dovevan fermare… c’avevano i maroni, le nostre donne, una volta… e l’Aldina, che era anche bella, c’aveva più maroni di tutte, era sempre là davanti al corteo… e poi via di corsa, con la celere dietro al culo coi manganelli… che anch’io, due volte, io, son scappato dalla celere… una volta a Modena, quando eran morte quelle persone in fonderia… sono andato a Modena a piedi con le scarpe in mano perché ce n’avevo solo un paio, e sono andato a Modena scalzo, e la celere ci ha fatto correre e io scappavo con le scarpe in mano… che quelle scarpe lì, poi, alla domenica mi servivan per andare a ballare, quando ero moroso con l’Aldina… che ballavamo d’un bene, guarda, che non avete idea quanto era brava l’Aldina a ballare… che una volta ci sono andato a ballare anche con l’Irina, in piazza… c’è poi andata lei, a ballare, l’Irina... mi ha messo lì in un angolo con degli altri vecchi, che io cammino col bastone con le ruote, ma loro eran vecchi davvero, con le carrozzine… e intanto l’Irina con le sue amiche ballava questa musica straniera, che il comune aveva organizzato una festa per le donne del paese dell’Irina e loro ballavano… eran dei balli stranieri… ballare ballava anche bene, l’Irina, e aveva una faccia che non l’avevo mai vista così contenta… ma cosa vuoi, noi vecchi eravam tutti lì a guardare… però l’Aldina ballava meglio… e ballava con me...[...]

Testo completo - Barabba
fotografia Chiara Ferrari

l'inferno può cambiare in paradiso in un istante


mercoledì 9 gennaio 2013

scruton


Se qualcuno ti dice che non ci sono verità, o che la verità è solo relativa, ti sta chiedendo di non credergli. E allora non credergli.
Roger Scruton

domenica 6 gennaio 2013

Epifania del Signore

Alzati, mio cuore, e cammina!
Brilla la stella.
Non puoi prendere molte cose per il cammino.
E per la strada tante ne perderai.
Va’.
Hai con te l’oro dell’amore, l’incenso del desiderio e la mirra dei dolori.
Egli li accoglierà.
 

Karl Rahner, Piccolo anno liturgico, Piemme, 1995.

sabato 5 gennaio 2013

L'amore solo mi attira

"Non desidero più la sofferenza né la morte, ma è l’amore solo che mi attira. A lungo le ho desiderate; ho posseduto la sofferenza e ho creduto raggiungere la riva del Cielo, ho creduto che il fiorellino sarebbe stato colto nella sua primavera. Ora l’abbandono solo mi guida, non ho altra bussola! Non posso chiedere più niente con ardore, fuorché il compimento perfetto della volontà del Signore sull’anima mia senza che le creature riescano a porvi rimedio."

Santa Teresa di Lisieux, Storia di un anima.

giovedì 3 gennaio 2013

Sotto la guida dello Spirito

Ecco invece, innanzitutto, la buona novella di Gesù: siamo peccatori, ma il nostro peccato è perdonato. A volte ci si è immaginato che la buona novella consistesse piuttosto in questo: teniamo conto del peccato e facciamo del nostro meglio per non caderci; attenzione quindi a sapere bene dove inizia e dove finisce il peccato, cosa è permesso e cosa è vietato. Ma il sapere se questo è peccato e quello non lo è non costituisce assolutamente l'oggetto primario della buona novella: sarebbe una buona notizia per i farisei, non quella di Gesù. Al contrario, la buona novella di Gesù consiste in questo: il nostro peccato, qualunque esso sia, è perdonato. La nostra unica e immensa gioia è di essere peccatori perdonati: l'unica certezza che ci resta qui sulla terra davanti a Dio è fonte di riconoscenza infinita. La grazia che Gesù vuole accordarci, e che noi cominciamo appena a sospettare, è di saperci peccatori: saperlo è il segno che i nostri occhi finalmente si aprono e che stiamo per essere guariti dalla nostra cecità, è il segno certo della grazia, dell'unica grazia sulla terra, che è anche l'unica gioia del cielo: "C'è più gioia in cielo per un peccatore convertito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" (Lc 15,7).
(...)
Per questo il peccatore non è certamente un estraneo agli occhi di Dio; al contrario, Dio vuole conoscere solo il peccatore e, viceversa, quest'ultimo è il solo a sapere qualcosa su Dio.
(...)
"Il peccatore è al cuore stesso della cristianità. Nessuno è così competente in materia di cristianità come il peccatore. Nessuno, se non il santo". Così, a un certo momento, non c'è più differenza tra il peccatore e il santo: il santo, infatti, non è altro che un peccatore convertito, ed è questo prima di qualunque altra cosa. E ogni peccatore è un santo in potenza.
Mediante questa via del pentimento noi osiamo essere la gioia di Dio, perché Dio ha voluto rivelare il suo amore attraverso una pedagogia del peccato e della grazia.
(Sotto la guida dello Spirito, Andrè Louf)

martedì 1 gennaio 2013

Ave Maris Stella


"La vedevo alta sul mare.

Altissima.

Bella.

All'infinito bella
più d'ogni altra stella.

[...]

Ne ignoravo il nome.

Il mare
mi suggeriva Maria.

Era ormai la mia
sola stella.

Nel vago
della notte, io disperso
mi sorprendevo a pregare.

Era la stella del mare."

Giorgio Caproni, da "Alla foce, la sera", in "Il conte di Kevenhuller", 1986