venerdì 9 gennaio 2015

Invito al viaggio

Una volta, dalla sorgente montana da cui sgorgava, un fiume decise di percorrere un lungo viaggio. Attraversò pianure e monti, e poi ancora montagne e valli oltrepassando ogni ostacolo, finché giunse di fronte al deserto.

Non conosceva le sabbie del deserto, ma avvertiva intimamente che doveva attraversare quella distesa sterminata. Così si lanciò energicamente lungo la sabbia. Ma presto si accorse che le sue acque svanivano, immediatamente assorbite e trasformate in un pantano. Come fare?

Udì la voce del deserto mormorargli: “Non turbarti, ma osserva come il vento mi attraversa senza indugio. Lasciati assorbire nel vento, così potrai attraversarmi!”.

Il suggerimento del deserto rese molto perplesso il fiume, che rimuginava pensoso: Ma come posso farlo? Questo significa che mi dovrei trasformare. Non l'ho mai fatto! Dovrei farmi assorbire dal vento che può volare! E poi dopo questo viaggio sconosciuto sarò lo stesso fiume di prima?

Il deserto, come se gli avesse letto nel pensiero, rispose: “Non temere! Lasciati andare! Lasciati assorbire dal vento! La tua acqua sarà sollevata dal vento che, una volta attraversato il deserto, ricadrà lontano come pioggia, trasformandosi nuovamente in fiume. In fondo, a ben guardare, non hai alternative. Tutto è in movimento e se decidi di fermarti qui, in breve tempo diventeresti una misera pozza d'acqua stagnante!”.

Pian piano, nel fiume qualcosa accadde, ricordi remoti iniziarono a risuonare in lui. Nella sua essenza fece breccia una lontana memoria di quando un vento si prese cura di lui, trasportandolo amorevolmente alla sorgente da cui sorse. Grazie a questo ricordo il fiume decise di trasformarsi in vapore. Il vento allora lo accolse tra le sue braccia ospitali, lo portò in alto trasportandolo molto lontano, al di là del deserto. Lo fece poi ridiscendere sulla vetta di una montagna, da dove, con rinnovata consapevolezza, cominciò nuovamente a scorrere.
Questa è la storia da cui è nato il detto sufi: Il cammino del fiume della vita è scritto nelle sabbie.

G. Magi, Il dito e la luna, Vicenza, 2002.

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