martedì 3 aprile 2012

Davide Rondoni: Compianto, Vita

IX

Che cosa è il dolore
per Cristo,

ditemi, cosa significa questo...

Mi commuove dell'artista la lena?
L'aver fermato in un crampo il vento
la piegatura che dà ombra
e rivela,
la maestrìa piena
e ad altre sodale
che han disseminato il campo
tra quattrocento e per due secoli avanti
per i fedeli semplici, per gli ignoranti?

Io ignoro come loro.
Anzi di più.
Io non sono
con tutto il secolo infausto
di dolore abbastanza
esposto, un secolo
che dalle sue sepolture disperse
grida, rivendica, geme
non sono abbastanza
esposto, non sono ancora
come voi in quest'ombra
perso.

Io non so più
il dolore per Cristo.
Non sapevo cos'è perdere Gesù, cos'era...
Non lo sapevo.
E' disperazione finale
nella figura ventosa, nella figura
rugosa, e nell'uomo che si tiene
su il viso

nel loro vedere il niente
aver vinto su Dio,
nel veder chiuso cadere
il cristiano sorriso.

Non lo sapevo io, che ne potevo sapere...

E' vedere il corpo che l'infinito aveva preso
abbattuto, arreso.

E' vedere ogni cielo chiuso.

Vedere con gli occhi che avevano creduto
Lui vinto, atterrato.

Niccolò, tu me lo hai fatto vedere.

Dove ha fine la speranza, dove cede

Qui nulla si risparmia.

Brucia nel vuoto, viola la notte avanza
nella città che non tace mai.

Qui io perdo la fede.



Davide Rondoni, Compianto, Vita, Marietti 1820, Genova, 2004.

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