coi migliori auguri di Parole che servono!
Sono suor Luisa delle Piccole Sorelle di Gesù Lavoratore. Il
10 novembre 2012 pronuncerò, in Duomo, i voti solenni alla presenza di Sua
Eccellenza Monsignor Arcivescovo Antonio Lanfranchi, che li riceverà e
benedirà. Quel giorno sarà, indubbiamente, il più importante della mia vita di
donna consacrata, perché punto di arrivo e di partenza del mio percorso
religioso.
E, mentre profondamente commossa ringrazio il Signore per il
Suo immenso dono, quello di aver scelto proprio me, sua piccola creatura, per
farlo conoscere e amare attraverso l’amore per i fratelli, non posso fare a
meno di ripensare ai miei primi incerti passi, spesso barcollanti, nel
tentativo di camminare sulle Sue orme che mi indicavano la vera via da seguire.
Sono sempre stata una giovane “moderna”, e pur avendo da bambina ricevuto tutti
i sacramenti, nell’adolescenza e prima giovinezza ero più attratta dalle cose
del mondo che da quelle dello spirito. Voi sapete, quanto me, che cosa oggi il
mondo propone ai giovani: distrazioni, svaghi, discoteche ed altro. Io, però,
quando uscivo dalla discoteca non riuscivo mai a dire a me stessa che ero
pienamente felice. L’insoddisfazione regnava costantemente nel mio intimo ed
ero alla continua ricerca di Qualcuno, che già a mia insaputa era in me, ma che
io, distratta da tante cose frivole,
non avevo ancora scoperto.
non avevo ancora scoperto.
Poi, quell’inascoltato Qualcuno, Gesù, vinse la mia battaglia
interiore, facendomi gustare il Suo Amore e sperimentare la Sua Misericordia.
Sicuramente Maria, la nostra Mamma celeste, ha avuto una parte importantissima
nel mio cammino di conversione, conducendomi a Gesù attraverso un’esperienza
molto bella e forte.
Avvenne che una persona amica mi invitò a partecipare ad un ritiro spirituale:
tre giorni di riflessione, di ascolto, di preghiera e di vita fraterna. Là… Ho
incontrato il Signore Gesù vivo e presente nell’Eucaristia durante l’Adorazione
del Santissimo Sacramento. Da quell’incontro, in cui mi sono sentita toccata
nel profondo del cuore, ho incominciato piano piano a cambiare la mia vita.
Ho capito che la mia vita avrebbe avuto un senso ed un valore solo se l’avessi vissuta per Gesù, comunicando poi questa gioia a tanti miei fratelli. La celebrazione dell’Eucaristia divenne il mio sole quotidiano e, compatibilmente con i miei turni di lavoro, facevo il possibile per non mancare mai all’appuntamento giornaliero con Gesù.
Ho capito che la mia vita avrebbe avuto un senso ed un valore solo se l’avessi vissuta per Gesù, comunicando poi questa gioia a tanti miei fratelli. La celebrazione dell’Eucaristia divenne il mio sole quotidiano e, compatibilmente con i miei turni di lavoro, facevo il possibile per non mancare mai all’appuntamento giornaliero con Gesù.
Poi, Lui, conducendomi per mano, mi ha fatto incontrare un
direttore spirituale, don Galasso. Attraverso di lui ho avvicinato la comunità
delle Piccole Sorelle di Gesù Lavoratore, scoprendo in loro un carisma che mi
attraeva moltissimo: vivere coltivando dentro di me il Suo grido sulla Croce:
“Ho sete”. Inoltre, nella comunità, mi sono sentita subito immersa in
un’atmosfera di grande gioia e dono totale, incominciando la mia missione
apostolica.
Con la Superiora, Madre Maria Grazia, ho intrapreso un
percorso di ricerca sullo spirito della comunità, approfondendo lo specifico
carisma delle Piccole Sorelle con il quale, alla fine del cammino, mi sono
immediatamente trovata in sintonia. La nostra comunità, infatti, non ha porte,
né confini: entra nelle case di persone sole, sofferenti, anziane; negli
ospedali per alleviare dolori fisici e spirituali; nelle fabbriche operose dove
l’uomo fatica per la propria famiglia; accoglie ragazzi e giovani nei campi
estivi di S. Andrea Pelago, compreso il gruppo più caro alla Comunità, quello
dell’Arcobaleno. E soprattutto spalanca le braccia ad ogni fratello che piange
per confortarlo e sostenerlo. È una comunità che potrebbe chiamarsi amore.
L’amore di Gesù che, attraverso noi sue piccole sorelle, si riversa sui
fratelli della grande famiglia della Chiesa. Ed è con questa gioia diffusiva
che ringrazio il Signore perché, per Sua Grazia e Misericordia, il 10 novembre
dirò il mio Sì… per sempre esclamando convinta “Così, è bello essere suora!“.
Suor Luisa
da Nostro Tempo, Domenica 4 novembre 2012
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