Eminenza, che effetto Le ha fatto vedere in mezzo a voi il papa emerito Benedetto XVI?
«È stato un momento di commozione, non solo di emozione. Anche perché ha voluto lui sedere su una sedia semplice accanto ai cardinali, e non c’è stato verso di fargli cambiare posizione. Il decano Angelo Sodano mi ha detto di avere “combattuto” per fargli assegnare un posto degno, come era logico. Ma ha perso questa “battaglia”: Benedetto XVI aveva già un’intesa con papa Francesco per sedersi semplicemente in un angolo. E infatti era in un angolo, davanti ma in un angolo».
Come avete reagito quando lo avete incontrato?
«Tutti i cardinali si sono subito portati verso di lui per poterlo salutare, ed era divertente vederli che si spingevano l’un l’altro come dei ragazzi per arrivare a Benedetto XVI. È stata una nuova fiammata d’amore per il Pontefice emerito».
Quando Bergoglio è andato a salutarlo, Ratzinger si è tolto lo zucchetto: che significato ha quel gesto?
«È un segno di rispetto e umiltà. Zucchetto in spagnolo si dice “solideo”, cioè “al solo Dio”: lo si leva soltanto a Dio o al suo rappresentante. Anche questa è stata una scena toccante».
Come ha trovato Ratzinger?
«In buona salute, con un volto riposato, sereno, e come sempre amichevole, aperto: chiedeva a tutti “come stai?”, sempre con la sua mitezza e semplicità».
Testo tratto da un intervista a S. E. Card. Lajolo da vaticaninsider.it
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