Gesù svenuto è in croce fra altri due condannati.
A tanto avvilimento ha scelto di abbassarsi.
Ma il bene e il buono fioriscono talora nell'infima lordura.
Sono ai due lati i due ladroni. Uno irride alla sua impotenza:
<<Sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi>>.
L'altro lo segue nella sua passione e redarguisce il compagno di pena:
<<Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena:
noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni.
Egli invece non ha fatto male alcuno>>.
Poi dice: <<Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno>>.
Gesù ripresi i sensi lo rassicura. <<Stasera sarai con me in paradiso>>.
Le guardie si dividono in quattro i suoi indumenti,
se li giocano a sorte sopra la sua tunica.
Infuria la misconoscenza, s'abbuia la stortura della loro ragione.
O sei tu, Signore, che vuoi perdere questi uomini?
Mario Luzi, La Passione, Garzanti, 1999
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