mercoledì 29 febbraio 2012

Alieno

"Aveva una speciale capacità d’odio senza alterazioni fisionomiche. Era, forse, un timido. Ma più frequentemente veniva ritenuto un imbecille. Si sentì mortificato, stanco. L’antica ossessione della folla: l’orrore de' compagni di scuola, dei loro piedi, della loro refezione di croconsuelo; il fetore della «ricreazione», il diavolìo sciocco; le lunghe processioni verso gli orinatoi intasati, in ordine, due a due; la imperativa maestra che diceva basta a chi la faceva troppo lunga: alcuni rimandavano dunque il saldo a un tempo migliore. Il disgusto che lo aveva tenuto fanciullo, per tutti gli anni di scuola, il disprezzo che nei mesi del dopo guerra aveva rivolto alle voci dei cosiddetti uomini: per le vie di Pastrufazio s’era veduto cacciare, come fosse una belva, dalla loro carità inferocita, di uomini: di consorzio, di mille. Egli era uno."


Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Garzanti, 2008.

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