[...] com’era bella, l’Aldina, era la più povera del paese quando l’ho sposata, sono andato in bicicletta a casa sua, una notte, l’ho caricata sulla canna e via, ci siamo sposati che era già incinta… l’ho presa sulla canna, quella notte là, l’Aldina, e lei aveva una scatola da scarpe come dote… ma mica piena, eh, la dote era proprio la scatola da scarpe, pensa te com’era povera… ma com’era bella, l’Aldina, che poi l’abbiamo chiamata a lavorare in campagna e non sapeva fare niente, e quando c’era da spostare il fieno le cadeva sempre tutto addosso che io e mio padre facevamo di quelle ridute che cascavam per terra… e adesso invece c’è l’Irina, che non l’ho mica scelta io, l’Irina, me l’han data loro per tenermi dietro… l’Irina che è nata sotto il comunismo… perché eravam comunisti anche noi, veh, io e l’Aldina… che quando c’era d’andare a manifestare contro Scelba… ciavete presente Scelba?... ma no, siete giovani, non lo sapete neanche… beh, l’Aldina quando andava in piazza con le altre donne contro Scelba, si coricavano per terra e le camionette della celere si dovevan fermare… c’avevano i maroni, le nostre donne, una volta… e l’Aldina, che era anche bella, c’aveva più maroni di tutte, era sempre là davanti al corteo… e poi via di corsa, con la celere dietro al culo coi manganelli… che anch’io, due volte, io, son scappato dalla celere… una volta a Modena, quando eran morte quelle persone in fonderia… sono andato a Modena a piedi con le scarpe in mano perché ce n’avevo solo un paio, e sono andato a Modena scalzo, e la celere ci ha fatto correre e io scappavo con le scarpe in mano… che quelle scarpe lì, poi, alla domenica mi servivan per andare a ballare, quando ero moroso con l’Aldina… che ballavamo d’un bene, guarda, che non avete idea quanto era brava l’Aldina a ballare… che una volta ci sono andato a ballare anche con l’Irina, in piazza… c’è poi andata lei, a ballare, l’Irina... mi ha messo lì in un angolo con degli altri vecchi, che io cammino col bastone con le ruote, ma loro eran vecchi davvero, con le carrozzine… e intanto l’Irina con le sue amiche ballava questa musica straniera, che il comune aveva organizzato una festa per le donne del paese dell’Irina e loro ballavano… eran dei balli stranieri… ballare ballava anche bene, l’Irina, e aveva una faccia che non l’avevo mai vista così contenta… ma cosa vuoi, noi vecchi eravam tutti lì a guardare… però l’Aldina ballava meglio… e ballava con me...[...]
Testo completo - Barabba
fotografia Chiara Ferrari
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