"Si costruisce una mappa personale, disegnata dal flusso delle abitudini ma anche dei gusti, delle inclinazioni. Si scelgono i pezzi della città da cucire insieme, i quartieri, gli edifici, i monumenti, le strade. Poco alla volta si individua il codice o l'alfabeto secondo i quali vive e dorme quella città [...]. Le impara l'occhio, prima del pensiero. C'è una rassicurazione nel camminare [...]. Per quanto sia irregolare il moto lo sguardo è sempre avanti. [...] Faceva freddo, aveva nevicato da poco. C'erano ovunque cumuli di sporca neve ghiacciata nella mia prima mattina a Milano."
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