venerdì 14 settembre 2012

Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti*

 
“La salvezza si attua mediante un «innalzamento», immagine cara a Giovanni per dire la sua profonda comprensione del Crocifisso. Quando sarò innalzato – si legge in 12,32 – attirerò tutti a me: l’innalzamento dice visivamente la modalità della morte di Gesù, sollevato da terra sulla croce, e il significato del suo morire, sollevato in alto verso Dio. Se lo guardi dal basso, vedi nel Crocifisso già i tratti del Risorto, vedi uno sconfitto innalzato; se lo guardi dall’alto, vedi nel Risorto i tratti del Crocifisso, come appunto Gesù mostrerà a Tommaso.
L’Innalzato svela contemporaneamente la duplice verità della Croce.
La grande rivelazione da capire e alla quale aderire – credere significa appunto capire e aderire – è la Croce vista come vittoria, dono e vita. Credere nell’Innalzato è la rigenerazione dall’alto e dallo Spirito, un modo capovolto, del tutto nuovo, di guardare Dio e l’Uomo.
L’Innalzato è Colui che svela l’immenso amore di Dio per il mondo, ed è Colui che salva e dà la vita a chiunque crede in Lui.
Dio ha tanto amato il mondo…: in queste parole traspare la stupita meraviglia del credente che si trova di fronte a un amore divino che nessuno avrebbe osato immaginare”.
 
B. Maggioni, La brocca dimenticata, Vita e Pensiero, 2010.
 
 
Ti ho trovato in tanti posti, Signore…
Ma non sono riuscito a trovarti
nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.
Nella mia fatica
ho lasciato passare inutilmente
il dramma della tua passione redentrice,
e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata
dal grigiore della mia autocommiserazione.
Signore, io credo. Ma tu aiuta la mia fede.
 
Beata Madre Teresa di Calcutta, Ho sentito il battito del tuo cuore.
 
 
* dalla Prima Lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi: 1, 27.

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