lunedì 8 aprile 2013

Carità. Con viscere di misericordia


“Vi invito a lasciarvi evangelizzare dai poveri. Tante volte pensiamo di essere noi a portare il lieto annunzio ai poveri. Ma loro vivono meglio di altri certi valori, come l’abbandono fiducioso alla Provvidenza, la solidarietà nella sofferenza. I poveri ci evangelizzano. Sono provocazione di Dio per un mondo più giusto, più libero, più in pace, in cui la convivialità delle differenze diventi costume e l’etica del volto diventi motivo ispiratore di ogni comportamento umano. (…) Le nostre chiese devono accogliere i doni dei poveri. Siamo spesso incapaci di ricevere, siamo bravi solo a dare; bravi a lavare i piedi, non a lasciarceli lavare. Gesù ha detto: «Lavatevi i piedi gli uni gli altri». Il marocchino che se ne va per le nostre strade in cerca di casa e di lavoro è l’allegoria del nostro precariato, è l’emblema della nostra mancanza interiore di patria. (…) La Chiesa dunque ha scoperto la fonte dell’evangelizzazione: i poveri. Essi non sono soltanto i destinatari privilegiati dell’annuncio evangelico, non sono i terminali della nostra esuberanza pastorale apostolica, non sono l’oggetto del nostro impegno, ma sono essi stessi i portatori più efficaci del lieto messaggio di salvezza a tutti gli uomini”.

don Tonino Bello ("Carità. Con viscere di misericordia")

Preso da Missio (organismo pastorale della Cei)

Nessun commento:

Posta un commento