mercoledì 14 novembre 2012

Della felicità

A che insistere quindi su questo barocco concetto: la felicità degli Italiani p.e. che sarà? Essa è tutta consegnata al compito, all’azione, al divenire: così nelle famiglie, il domani: l’amore è un divenire: non si potrebbe eternamente baciare una donna, senza stancarsi: si bacia, e poi si prosegue. Figli, prole, futuro. Il concetto statico di felicità ripugna con tutte le manifestazioni della vita, individuali e collettive, fisiologiche, psicologiche, morali, ecc. – Esso è solo l’indice del grado onde il compito è adempiuto, non può essere un fine, ma è un’armonizzazione dei nostri atti e pensieri.
 
C. E. Gadda, La grama felicità, in Meditazione milanese, 1928, in Scritti vari e dispersi, Garzanti, 1993.

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