giovedì 14 novembre 2013

Scusi il disturbo, Ingegnere... buon compleanno!

Nel giorno in cui ricorrerebbe il centoventesimo compleanno di Carlo Emilio Gadda, pubblichiamo le riflessioni di Teofilo, dall'incipit del dialogo intitolato "L'egoista" (1953).
 
 
 
Chi immagina e percepisce se medesimo come un essere «isolato» dalla totalità degli esseri porta il concetto di individualità fino al limite della negazione, lo storce fino ad annullarne il contenuto. L’io biologico ha un certo grado di realtà: ma è sotto molti riguardi apparenza, vana petizione di principio. La vita di ognun di noi pensata come fatto per sé stante, estraniato da un decorso e da una correlazione di fatti, è concetto erroneo, è figurazione gratuita. In realtà, la vita di ognun di noi è «simbiosi con l’universo». La nostra individualità è il punto di incontro, è il nodo o groppo di innumerevoli rapporti con innumerevoli situazioni (fatti od esseri) a noi apparentemente esterne. Ognuno di noi è limitato, su infinite direzioni, da una controparte dialettica: ognuno di noi è il no di infiniti sì, è il sì di infiniti no. Tra qualunque essere dello spazio metafisico e l’io individuo (io-parvenza, io-scintilla di una tensione dialettica universale) intercede un rapporto pensabile: e dunque un rapporto di fatto. Se una libellula vola a Tokio, innesca una catena di reazioni che raggiungono me.
 
Egoista è colui che ignora o trascura la condizione di simbiosi, cioè di necessaria convivenza, di tutti gli esseri. Egli crede di poter vivere solo, entità eminente nella vera luce su oscure e dimenticabili premesse. In realtà le sue funzioni vitali, come ad esempio lo svuotamento dell’intestino, si adempiono col necessario concorso di altri esseri, in fatto di alcuni miliardi di microorganismi specializzati che hanno eletto il loro domicilio nell’intestino stesso. Le radici delle piante devono appropriarsi l’indispensabile azoto sotto forma di nitrati (sali dell’acido nitrico); e ciò pervengono a fare grazie alla collaborazione di batteri nitrificatori, o batteri di Winogradski, che vivono, e infaticabilmente agiscono, aggrumati in popolose colonie sulla loro scorza. Tali batteri trasformano gli indigeribili nitriti (sali dell’acido nitroso, presenti nel terreno) in ghiotti nitrati. L’acido nitroso deriva dall’ozono, infuso nelle piogge da scariche elettriche cosiddette «oscure», di cui l’atmosfera suole palpitare in silenzio: ma anche da quelle dirompenti e accecanti.
 
L’egoista, buon per lui, ignora o trascura questi nessi, queste correlazioni di fatto. Non ha letto, e non ha meditato a sufficienza, la monadologia di Leibniz né i Karamazov di Dostoiewski. Non ha letto o non ha inteso i Vangeli.
 
C. E. Gadda, L'egoista, in I viaggi la morte, Garzanti, 1988-93.

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